Zia Marta inverno

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martedì 19 novembre 2013

Profumata con varie identità

Come fare il "Limonetto"


Sì, oggi vi svelo la mia ricetta per fare il "Limonetto" che non ha niente a che vedere con il limone (sia ben chiaro). Serve una pianta che in liguria si trova quasi in ogni giardino e si compra facilmente nei piccoli vivai e alle bancarelle dei mercati settimanali, quelli che in ogni città e paese si fanno in un preciso giorno della settimana, sempre quello. Nel mio paese è al Venerdì, nel paese vicino al Sabato, in città al Lunedì e via discorrendo. Dicevamo che in ogni orto o giardino della costa si trova questa pianta fantomatica... Le mie zie, nel dialetto locale, la chiamavano "Limunettu" a Genova viene detta elegantemente "Erba Luisa" e subito oltre confine diventa "Verveine" ho sentito anche chiamarla Limoncina e Limonetta... Non sono stata in grado di classificarla, per trovarne il nome botanico (che non è Verbena, ne' Limonium). Per questo rimane per me argomento aperto di studio.
Comunque la si voglia chiamare è speciale per confezionare un liquore leggero e profumato, di antica fattura e tradizione. Cercate la pianta e provate a fare il liquore.




Le mie zie contavano 25 foglie grandi, che pulivano bene con un tessuto di lino (è meno fascinoso, ma io le lavo, se sono sporche di terra, le asciugo in una centrifuga per insalata e le lascio all'aria.) Comunque le foglie devono essere pulite e verranno immerse in alcool per liquori a 95° la dose per 25 foglie è 200 grammi, io ho fatto 50 foglie in 400 grammi. E' bene che il contenitore rimanga chiuso per non lasciar evaporare l'alcool nei 10 giorni di macerazione. 

Agitate ogni tanto il vostro barattolo per favorire l'azione dell'alcool sulle foglie, che tendono "ad alzarsi".

Dopo 10 giorni la clorofilla sarà passata nell’alcool che avrà assunto un bel colore verde smeraldo, mentre le foglie saranno decolorate. Si cola l'alcool e si versa in una bottiglia capiente. Si prepara uno sciroppo di zucchero (per 200 grammi di alcool si porta ad ebollizione un quarto di acqua; quindi si spegne e si aggiungono 250 grammi di zucchero. 

Se avremo preparato la dose doppia (come ho fatto io che poi regalerò il liquore alle mie amiche) si preparerà una doppia dose di sciroppo con mezzo litro d'acqua e mezzo chilo di zucchero.Una volta che lo sciroppo sarà freddo si versa nella bottiglia con l'alcool colorato e profumato.

Potrebbe capitare che i due liquidi non si confondano direttamente, vista la densità differente, l'alcool potrebbe galleggiare sullo sciroppo... Basterà rimestare con un cucchiaio per fonderli insieme.
A questo punto si lascia depositare il tutto, per una notte ed un giorno, poi si cola in bottiglia, con un apposito tondo di carta da filtro (si compera nei negozi che vendono cose per cantina).
Consiglio di usare un imbuto di quelli alti per contenere il liquido da filtrare e completare l'operazione senza problemi.

Sarebbe opportuno lasciar invecchiare un po' il liquore, che assumerà un sapore molto piacevole, più morbido e sicuramente meno forte di alcool.
Adoro il limonetto, particolarmente con un'aggiunta di acqua calda,
nelle serate gelide d'inverno, è digestivo e regala un dolce calore.

2 commenti:

  1. Dev'essere buonissimo, mi hai incuriosito, se trovo la pianta, lo dico a mia figlia che ha il fidanzato a Genova, voglio provare, un caro saluto, Laura.

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  2. Allora Laura, hai trovato "Erba Luisa"? guarda che a Genova la chiamano così. Mi hanno detto che una risposta in qualche modo, a suo tempo, ti era arrivata... comunque ti ringrazio per i tuoi commenti. Se provi a fare il liquore dimmi poi se ti è piaciuto. Ma non esagerare che troppo ti stronca. Ciaooooo, forse io ne ho assaggiato troppooooo e oggi sono un po' suonata..

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